Zinco e riduzione affaticamento
Lo zinco è essenziale per il nostro benessere e per la riduzione dell’affaticamento
Lo zinco sostiene l’immunità, aiuta l’organismo nei casi di stanchezza e promuove la bellezza di pelle, unghie e capelli
La forma chelata dello zinco bisglicinato oltre ad avere un effetto antiossidante, favorisce il migliore assorbimento e concorre alle reazioni enzimatiche nel corpo.
Questo minerale é coinvolto nel metabolismo di proteine, lipidi, carboidrati e risulta fondamentale per il funzionamento di diversi ormoni, tra cui quello della crescita.
PROPRIETÁ ANTINFIAMMATORIE
Le proprietà antinfiammatorie e antiossidanti dello zinco, sono utili nella lotta ai radicali liberi ed é indicato per gli stati di stanchezza, per migliorare il trattamento delle sindromi influenzali, le funzioni cognitive e per regolare l’umore.
La stanchezza è uno dei disturbi più comuni degli anziani.
É stato condotto su centocinquanta individui anziani, con un’età uguale o superiore ai sessanta anni, per valutare l’effetto degli integratori di zinco sull’affaticamento.
I partecipanti hanno ricevuto una dose giornaliera di 30 mg di integratore di zinco per 70 giorni, misurando il livello di fatica prima e dopo la somministrazione.
La prova é stata eseguita mantenendo un gruppo di controllo fuori dagli interventi, per avere modo di avere un test più attendibile.
Entrambi i gruppi erano omogenei sulle variabili demografiche con affaticamento e il livello di zinco sierico prima dell’intervento, con un livello significativo pari a 0,05 in tutti i test.
Lo zinco è un minerale essenziale che svolge un ruolo cruciale in numerosi processi biologici nel corpo umano. Le sue proprietà possono contribuire a migliorare gli stati di stanchezza cronica attraverso vari meccanismi:
Supporto per l’organismo
Lo zinco è fondamentale per il corretto funzionamento del sistema immunitario. Un sistema immunitario forte può aiutare a combattere infezioni e malattie, evitando che la stanchezza oltre alle difficoltà quotidiane diventi una causa sistemica di seri problemi alla salute.
Ruolo nella sintesi proteica
Questo minerale è coinvolto nella sintesi delle proteine e nella produzione di energia cellulare. Un’adeguata disponibilità di zinco può promuovere la normale produzione e utilizzo di energia, contribuendo a ridurre la sensazione di stanchezza.
Antiossidante
Lo zinco ha proprietà antiossidanti, che possono proteggere le cellule dallo stress ossidativo. Il danno ossidativo è stato associato all’affaticamento cronico; pertanto, ridurre questi danni può aiutare a migliorare i livelli di energia.
Regolazione dell’umore
Esiste una correlazione tra lo zinco e la salute mentale. Adeguati livelli di zinco possono avere un effetto positivo sullo stato d’animo, contribuendo a ridurre sintomi di depressione e ansia, spesso associati a stati di stanchezza cronica.
Supporto metabolico
Lo zinco è coinvolto in vari processi metabolici, inclusa la produzione di insulina e il metabolismo dei carboidrati. Una migliore regolazione del metabolismo energetico può facilitare un aumento dell’energia e una diminuzione della stanchezza.
Rivitalizzazione delle cellule
Lo zinco gioca un ruolo nella riparazione e nella replicazione delle cellule. Questa funzione è particolarmente importante per il recupero e la rigenerazione cellulare durante periodi di affaticamento.
È consigliabile consultare un medico prima di integrare lo zinco nella propria dieta oltre che praticare una corretta alimentazione, ricca di alimenti contenenti zinco, come carne, pesce, legumi, noci e semi.
Conclusioni dello studio
L’integrazione di zinco ha ridotto significativamente l’affaticamento.
- La differenza media 10,41 vs 1,37, P <.001
- La differenza media 14,22, vs -0,57, P <.001) rispetto al gruppo di controllo.
La conclusione dello studio raccomanda il consumo di integratori di zinco per ridurre la stanchezza
Afzali A, Goli S, Moravveji A, Bagheri H, Mirhosseini S, Ebrahimi H. The effect of zinc supplementation on fatigue among elderly community dwellers: A parallel clinical trial. Health Sci Rep. 2021 May 19;4(2):e301. doi: 10.1002/hsr2.301. PMID: 34027128; PMCID: PMC8133867